Ah, l’inverno inglese. Pentolate di porridge a colazione prima di sostenere la solita camminata mattutina di venti minuti e arrivare in ufficio con una conturbante desquamazione facciale, nonostante gli etti di crema E45 spalmati sulla pelle prima di uscire; le sottili e invisibili lastre di black ice sul marciapiede, che ci metti un piede sopra per sbaglio e parti dritto per la ionosfera; il Natale, una stagione a sé che sembra non conoscere mai fine; le to-do list di buoni propositi stilati l’ultimo giorno di ferie estive con l’occhio liquido e i capelli al vento sulle sponde dell’Atlantico, che manco a dirlo a gennaio sono un tutt’uno con la cracia sulla scrivania.
OK basta, non è vero niente, ho mentito. L’inverno per me significa solo una cosa (o quasi): nuove serie TV per cui perdere la testa, fare notti insonni e sentirsi un po’ orfani e un po’ stramaledettamente depressi al termine di ogni stagione, o peggio ancora, al termine di ogni serie.
Ho una forte predilezione per le serie TV British, per tutta una serie di motivi tra cui bravura degli attori (come scritto anche da Beppe Severgnini nel libro Inglesi, «tutti gli inglesi sono attori»), linguaggio più ricco e complesso rispetto all’inglese americano, accento bello bello bello in modo assurdo, humour irresistibile.
Su Netflix probabilmente avrete adocchiato i vari Sherlock, Downtown Abbey etc., già famosissime in Italia; io però vorrei segnalarvi alcune serie TV inglesi meno conosciute ma altrettanto interessanti, ben fatte e divertenti, perfette per ascoltare conversazioni in inglese, prendere appunti e imparare slang, modi di dire e vocaboli curiosi (su Netflix potete impostare i sottotitoli…in inglese eh!).
Fresh Meat – 4 stagioni da 8 episodi l’una
Nella gif: Jack Whitehall. Perché è un posho, perché trasuda Britishness da ogni poro e perché è bono.
Manchester, ultimi giorni d’estate. Sei giovani matricole si ritrovano a condividere tutte insieme una casa malandata causa esaurimento stanze nel campus dell’università. So’ giovani e intraprendenti, quindi: alcol, droghe, sesso, party, bugie, tradimenti, devastanti verità, studio, matrimoni improbabili, viaggi, goffaggini. Ma non aspettatevi happy endings o buonismo paraculo perché, seppur con qualche esagerazione necessaria a mantenere alto l’umore e a far ridere, e anche parecchio, Fresh Meat è una serie onesta, spietata, cattivella ma anche disperatamente sexy e divertente. Bonus: gli attori sono adorabili, i loro accenti sono abbastanza diversificati e usano UN SACCO di slang, quindi aprite bene le orecchie perché dopo aver visto questa serie il vostro inglese potrebbe subire un’improvvisa impennata (in positivo, spero). Linguaggio MOLTO esplicito.
Black Mirror – 3 stagioni (12 episodi) + 1 speciale di Natale. Nuovi episodi nel 2017/2018
Lo so, questa è famosa e l’avete già sentita nominare almeno una volta, ma è talmente bella che non potevo non inserirla nell’elenco. Di che parla? Eh, di tante cose: in particolare, Black Mirror racconta di media, social network, intelligenza artificiale e Internet in un futuro indecifrabile ma abbastanza vicino, sfruttando la narrazione di una storia come strumento per analizzare il modo in cui le tecnologie moderne interferiscono (o potranno interferire) con la complessità della psiche umana e della sfera dei sentimenti. Black Mirror è una serie antologica, quindi ogni puntata è a se stante con tematiche, atmosfere, ambientazioni, personaggi e attori diversi. Fa piangere, ridere, preoccupare, sognare, commuovere. Soprattutto, fa riflettere; scava un solco emotivo tale da rendere impossibile la visione di più episodi alla volta (provate, poi ditemi).
Coupling – 4 stagioni (28 episodi)
Ricordate Friends? Ok, non fa niente, tanto qui siamo in UK e l’umorismo è completamente diverso. Prendete sei trentenni bellocci e più o meno intelligenti, tre uomini e tre donne, il pub dietro l’angolo, Steven Moffat come sceneggiatore, e ne vedrete delle belle. Altro che serie TV romantica: la colonna portante di Coupling saranno pure le relazioni di coppia, il sesso e l’innamoramento, ma provate a buttare nel calderone anche una buona dose di equivoci, cinismo, giochi di parole, situazioni tragicomiche, ecc. e il divertimento è servito.
Potete trovare quasi tutti gli episodi (gratis) su YouTube: clicca qui per guardare Coupling.
The Inbetweeners – 3 stagioni (18 episodi)
Andato in onda dal 2008 al 2010 su Channel 4 per tre stagioni, The Inbetweeners non manca mai nelle top 10/20/50 dei migliori show inglesi degli ultimi anni. Qual è il segreto di cotanto successo? Semplice: l’adolescenza di quattro ragazzini inglesi molto diversi tra loro, alle prese con le solite cose: la scuola, le ragazze, i primi approcci (disastrosi, devo specificarlo?) col sesso, i casini coi genitori e con la vita in generale. Ne hanno fatto anche una versione americana, che vi consiglio di lasciare perdere in nome dell’amore verso il tempo prezioso (non per preferenze personali, googlare per credere). Curiosità: l’attore Joe Thomas è anche uno degli protagonisti di Fresh Meat (vedi in alto).
The Crown – Una stagione (10 espisodi). Seconda stagione approvata
Raffinata, un po’ secchiona e con un’eccitante (ma giusta) dose di drama: The Crown è la serie da guardare per prendere appunti sul Regno di Elisabetta II dal 1940 ai tempi moderni, il tutto raccontato fedelmente e con grande abilità nell’amalgare importanti eventi storici, momenti di introspezione e un pizzico di gradita suspence evitando di perdersi in esagerazioni e melensaggini. Se siete alla ricerca di una produzione abbastanza impegnata (non la definirei impegnativa), un cast eccezionale di attori e interessanti dettagli storici, allora non aspettate a guardarla. Com’è facile immaginare, il registro linguistico è piuttosto differente rispetto alle serie sopra proposte, ovvero risulta di più facile comprensione.
Altre serie inglesi consigliate: Doctor Who, The Office, Misfits, Downton Abbey, Sherlock, Being Human (UK), Skins (UK).
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