Genova, quella città un po’ così

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Sarà una mia impressione, oppure avrò assimilato l’arte del mugugno negli anni in cui ho avuto la fortuna di calcare instancabilmente le sue vie, eppure credo che Genova sia tutt’ora, tra le grandi città italiane, la più snobbata e sottovalutata. Almeno, da parte degli italiani, che pare apprezzino molto l’Acquario e non molto altro (forse il Ferraris, la domenica, in occasione di una trasferta calcistica).

Sarcasmo a parte, so benissimo che là fuori ci sono tanti connazionali che amano o hanno amato moltissimo quella che, anche se non da parte anagrafica (sono nata 50 chilometri più a ovest), ho sempre considerato la mia città. Casa, diciamo. Una delle tante, ma non una tra le tante.

Pur di non lasciar crogiolare questa passione in un remoto angolo della mia testa, senza uno scopo né una fine, preferisco scrivere pubblicamente dei punti di forza della Superba – questo il suo soprannome più celebre – quello che non vi dovete perdere quando ci passerete, anche se solo per una giornata. Perché le cose belle vanno condivise e sparpagliate in giro.

IL CENTRO STORICO

Secondo una bufala che si legge molto in giro, il centro storico di Genova sarebbe il più grande d’Europa. Falso. Così come è falso che l’Acquario di Genova sia il più grande d’Europa: lo era, ma ha perso il primato da un po’, ovvero in seguito al sorpasso messo in opera dalla città spagnola di Valencia. Ad ogni modo, se questa menomazione di primati non vi disturba, il modo migliore per prendere confidenza con la matassa inestricabile di vicoli – ops, volevo dire caruggi – è perdersi al suo interno. O meglio: fare finta di. Mescolatevi tra gli studenti che dal lunedì al venerdì percorrono via Balbi avanti e indietro, prendete il sole insieme a loro sulle scalinate di piazza della Nunziata, magari addentando un pezzo di focaccia calda e croccante, e chiedete informazioni sui posti migliori per l’aperitivo serale (o di mezzogiorno), prima di dare il via alla caciara notturna. Fate lavorare le suole delle scarpe sul ciottolato dei vicoli, pensate a Faber in via del Campo e visitate la casa di Mazzini in via Lomellini, prendetevi tutto il tempo che volete per visitare i magnifici palazzi di via Garibaldi e curiosate tra le botteghe del Sestiere della Maddalena e di via dei Macelli di Soziglia. Fate la conoscenza di piazza Don Andrea Gallo, di vico e piazza dell’Amor Perfetto, e poi vico Biscotti, dei Gatti e della Lepre, del Ferro, della Prudenza, della Neve, dell’Umiltà, del Tempo Buono… Scoprite le botteghe storiche e non dimenticate mai di alzare lo sguardo lassù, dove le facciate dei palazzi (molte risalenti al Medioevo o al Rinascimento) aspirano instancabilmente al cielo blu, tra di esse ritagliato. Qualsiasi cosa vogliate fare, non abbiate paura di esplorare: forse non si tratta ancora di uno dei centri storici più puliti che si possano trovare in giro, ma onestamente non riuscirei mai ad immaginarmi i vicoli trasformati in una specie di Stroget, per capirci.

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IL CIBO

La focaccia si può mangiare anche a colazione, miei cari signori, e sì, vi comunico che DEVE essere pucciata nel caffè o nel cappuccino. Provate, poi ditemi. Ah, la focaccia si mangia a qualsiasi ora del giorno e della notte, c’è chi la fa sottile e croccante e chi la sforna spessa e unta, ma una cosa è sicura: va comprata in panetteria, perché farla in casa è molto difficile. Se acquistata nei panifici, inoltre, è più economica che al bar. E provate anche la trippa, il più tipico street food offerto dalla città (insieme alla focaccia in tutte le sue varianti, ovviamente): la migliore la trovate in vico della Casana, a pochi passi dalla centralissima Piazza De Ferrari. Va benissimo anche la tripperia adiacente al Mercato Orientale, in via XX Settembre, altro posto da non perdere nel caso in cui vogliate in qualche modo entrare in sintonia con i genovesi (missione non sempre semplice, almeno non per tutti). Se volete ripiegare su qualcosa di un po’ meno impegnativo, avrete sicuramente già sentito parlare, in qualche modo, dell’Antica Friggitoria Carega (via di Sottoripa, di fronte al Porto Antico): acciughe fritte, baccalà fritto, panissa, frisceu, polpo, misti pesce, e via dicendo. Agguantate un bicchiere di vino bianco e godetevi il pranzo sulle panchine del Porto Antico. Il cioccolato non sarà una specialità genovese, ma l’Antica Cioccolateria Viganotti è praticamente la realizzazione in terra della Fabbrica di Cioccolato di Roal Dahl: la trovate nascosta in vico dei Castagna, a pochi passi da Palazzo Ducale. Da provare anche la cima e la torta pasqualina, due piatti molto gustosi e complessi al tempo stesso: le potete ordinare dalle numerose gastronomie, o servita in una trattoria tipica. E ancora, mangiatevi un piatto di pansoti al sugo di noci oppure, più leggero, un minestrone alla genovese. E il pesto, vabbè, quale ovvietà! Il pesto è buono un po’ ovunque, a Genova, ma non fidatevi troppo di quelli che ve lo vogliono vendere a un tanto al chilo, perché spesso sarà “irrobustito” con panna o similari. Il pesto fresco è verde, quasi un verde fosforescente (controllate il fondo d’olio). Come dolce non c’è granché, ma una fetta di pandolce e due canestrelli, magari con un bicchiere di passito, li potete prendere da Panarello in via XX Settembre. Infine, le trattorie del centro storico offrono menu a prezzi quasi stracciati a pranzo: in media, per un bicchiere di vino, due piatti e un caffè potete cavarvela con 15 euro. Tra le trattorie che ho provato, e che mi sono piaciute molto: Cavour 21 (piazza Cavour), Ostaia de Banchi (vicino piazza Banchi), trattoria dell’Acciughetta (piazza Sant’Elena). Immortale la trattoria da Maria, vicino a piazza De Ferrari: prezzi popolari, cibo genuino e tavoloni pronti ad ospitare chiunque, dall’assessore allo studente, in nome della povera-ma-ricca-e-buona cucina ligure.

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ASCENSORI E FUNICOLARI

Genova, la Superba, città capricciosa che pur di mantenere il controllo del “suo” mare è andata inventandosi spazi e nuovi panorami. Città faticosa. Acquistate un biglietto AMT da 100 minuti (1.50 euro) e divertitevi a scoprire strato dopo strato questo immenso anfiteatro fatto di palazzi taglienti come lame, giardini improvvisati sui tetti e passarelle in ferro battuto sospese nel vuoto, testimoni di un quotidiano, sordido rito di passaggio tra la casa e la vita. Rompete il ghiaccio con l’Ascensore di Castelletto, la cui entrata principale si apre direttamente su piazza Portello, e leggete fiduciosi le speranze del poeta Caproni affisse su una targa all’ingresso. Il Belvedere Luigi Montaldo offre, a mio modestissimo parere, un panorama mozzafiato a qualsiasi ora del giorno e della sera. Il giusto compromesso? Una birretta all’ora del tramonto, e qualcosa con cui fare foto, tante foto. Un luogo incantevole e magnetico, da cui è sempre difficile staccarsi. A pochi metri dalla stazione Principe, all’inizio di via Balbi, vi attende l’ascensore di Montegalletto: datato 1929, progetto originalissimo e unico nel suo genere, unisce la trazione funicolare a quella verticale, tipica di ascensori e funivie. Un’esperienza decisamente unica e divertente che in 3 minuti vi porta ai piedi dell’affascinante Castello d’Albertis, sede del Museo delle Culture del Mondo. Genova città di mare? Sì, ma non solo: dimenticate forse che le montagne sono di guardia là dietro, e che raggiungerle non è affatto difficile. Come? Con la funicolare Zecca – Righi: partendo da Largo della Zecca, in pieno centro città, in sole sette fermate vi troverete di fronte ad uno dei panorami più incredibili di Genova. Dai Righi, in particolare, potete seguire un percorso che vi porterà alla scoperta dei Forti genovesi, simbolo di quella che è sempre stata considerata come una delle città meglio difese d’Europa. Infine, non mancate di fare un salto sulla ferrovia a cremagliera Principe-Granarolo, un autentico gioiellino datato 1901 che, superando un dislivello di quasi 200 metri, vi consegna direttamente alle alture di Granarolo, da cui partire alla volta di lunghe camminate.

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L’ARTE E LA CULTURA

Genova non è mai stata identificata come una meta irrinunciabile sotto il profilo artistico, colpevole di non poter competere a livello quantitativo con città del calibro di Roma, Firenze e Venezia. Eppure, non dimenticate che i trascorsi storici di Genova sono interessanti tanto quelli di altre realtà italiane più blasonate sotto il profilo turistico – escludendo Roma, ovviamente, perché “imparagonabile” – e che la storia della Superba è tutt’ora motivo di orgoglio dei genovesi moderni, basti pensare al fatto che il Seicento è riportato sui libri di storia come “il secolo dei genovesi”. Non potete quindi mancare una visita al sistema dei Palazzi dei Rolli, tra i più belli d’Europa: 114 edifici un tempo appartenenti alle famiglie più nobili della città, dei quali 42 sono stati inseriti dalla Commissione UNESCO nella lista dei Patrimoni dell’Umanità. I più importanti e spettacolari si trovano in via Garibaldi, e potete trovare l’elenco completo qui. Palazzo Ducale, ingresso da piazza Matteotti o piazza De Ferrari, negli ultimi anni ha iniziato ad ospitare una serie di mostre temporanee di rilievo nazionale ed internazionale: visitate il sito web per restare aggiornati con le esposizioni in corso e quelle programmate per il futuro. Sempre in piazza Matteotti, visitate la Chiesa del Gesù e dei Santi Ambrogio e Andrea: tra i capolavori in essa presenti, non potrete restare indifferenti a ben due tele ad opera di Pieter Paul Rubens. Poco più in giù, la splendida facciata gotico-francese della Cattedrale di San Lorenzo, al cui interno troverete una bomba rimasta inesplosa durante la seconda guerra mondiale e il Museo del Tesoro di San Lorenzo. Il Galata Museo del Mare è l’attrazione da non perdere per capire il passato della città e il suo rapporto, talvolta travagliato, con il mare. All’uscita, trovate altre due imperdibili attrazioni: la mostra Dialogo nel Buio, emozionante viaggio sensoriale nella più totale oscurità, appunto, e il sottomarino Nazario Sauro, museo galleggiante appartenente alla Marina Militare Italiana. L’arte contemporanea è di casa al Museo Villa Croce , ospitato all’interno di una splendida villa con parco. Visitate infine la Villa del Principe, accanto alla stazione di Genova Piazza Principe, autentica reggia appartenente all’ammiraglio Andrea Doria, e non mancate di fare un saluto alla Lanterna, che con i suoi 77 metri è il faro più alto del Mediterraneo e dal 1.128 lavora come instancabile guardia della Superba. Ah, quasi dimenticavo: al Porto Antico, poco distante dall’Acquario, avrete l’occasione di are la conoscenza con il Banco di San Giorgio: fondato nel 1407, è considerata ufficialmente la prima banca del mondo moderno. Poi vi chiedete il perché di quella famosa storia sui genovesi e i soldi.

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IL MARE

Magico e onnipresente, il mare è il vero padrone di Genova. Ammiratelo, piatto e portuale, dal lungomare Fabrizio De Andrè, a ridosso dell’Acquario. Percorrete Corso Italia, nel Levante cittadino, fino alla sua naturale e spettacolare conclusione, Boccadasse, borgo di pescatori che conserva ancora la sua anima genuina ed è meta preferita dai genovesi, specialmente durante le spettacolari mareggiate invernali. Gustatevi un gelato, magari gusto Panera, sugli scogli, e poi proseguite verso Levante, fermata Genova Nervi. Giocate con gli scoiattoli del parco, visitate il complesso dei Musei di Nervi e percorrete la passeggiata a mare Anita Garibaldi, dall’inizio alla fine. A Genova Quarto, qualche chilometro più in là, vi imbatterete nello scoglio da cui Garibaldi e i Mille partirono alla volta dell’Impresa.

 

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