
Mentre scrivo questo post, ore 8 di un normale mercoledì mattina dentro un altrettanto normale vagone della London Overground, un signore sulla sessantina si è accomodato sul posto vuoto accanto al mio in compagnia di un goloso pacchetto di patatine. Cosa ho appena detto, 8 del mattino? Pacchetto di patatine?
Sospiro seccata. Mi guardo intorno, sfoggiando uno dei miei sguardi più torvi, alla ricerca di facce altrettanto seccate. Ma la perlustrazione dell’umanità circostante finisce presto: sono tutti troppo addormentati o immersi in altre attività più interessanti per dare retta al mio sdegno. Intanto quello seduto accanto a me continua ad emettere quel fastidioso rumore croc croc croc, e poco importa che mi metta gli auricolari, siamo ancora in galleria e Spotify non ne vuole sapere. Sospiro ancora, questa volta con rassegnazione.
Adesso vi racconto due cosette sui mezzi pubblici londinesi, o meglio, mi permetto di tracciarvi una piccola guida al bon ton per non sfigurare in nessun momento compreso tra il touch in ed il touch out della vostra Oyster, con la benedizione della Transport for London e di tutti i commuters della città.
La Rete già pullula di queste dritte, ma io conosco bene i miei polli, li vedo brancolare ogni giorno a tentoni tra le barriere della Tube e tentennare al cospetto della fantomatica aurea di sacralità delle scale mobili che conducono ai treni, e credo vivamente che una rinfrescata/ripassata/lezioncina veloce non faccia male a nessuno, nemmeno a me che perfetta non sono anche se vivo a Londra da ormai 1 anno e 4 mesi.
1. Si sta fermi tenendo la destra e si cammina tenendo la sinistra. Ok, al primo posto ci avrei messo la numero 4, vedi sotto, perché sono una dannata misofonica del piffero, ma dato che non tutti hanno i miei stessi problemi (neurologici), non potevo non mettere questa. Per nessuna ragione al mondo dovete sostare sul lato sinistro delle scale mobili. Io non riesco a capacitarmi di come questa regola sfugga ANCORA a decine e decine di persone quando è scritto OVUNQUE, che bisogna sostare a destra per fare passare le persone di fretta sul lato sinistro. Quando camminate nelle stazioni dei treni o della metropolitana, sempre per lo stesso principio, è invece buona regola tenere la sinistra.
2. Prima si fanno scendere le persone a bordo del treno, poi si sale. Altra regola sacrosanta. Non so se avete mai avuto la sventura di dover scendere da un treno della metropolitana alla stazione Roma Termini in qualsiasi momento del giorno, ecco, NON SI FA COSì. Quando il treno si ferma, vi fate cordialmente da parte, lasciate che la gente scenda dal vagone e poi salite voi. Non vi chiuderanno le porte in faccia, e se siete sulla Central Line le probabilità di trovare posto a sedere saranno comunque molto basse, quindi mettetevi l’anima in pace.
3. Non perdete tempo davanti le barriere dei treni o della metropolitana. Se è per questo, a Londra perfino camminare lentamente lungo la strada può essere considerato un grave intralcio alla mobilità pubblica, ma se su quest’ultimo aspetto possiamo chiudere un occhio non appena si valicano i confini sotterranei è meglio cambiare atteggiamento. Sfoderate la vostra Oyster fiammante non appena intravedete le barriere e passatela con convinzione sopra il riquadro giallo*. Non dovrete nemmeno attendere che le porte si chiudano, andate, correte, c’mon, via, sciò!
*Sempre che la vostra tessera non sia scarica! in questo caso lasciate subito il passo a quello/a dietro di voi e andate a caricare i soldi (dicesi anche top-uppare) presso l’apposita macchinetta, ma non stateci delle ore…

4. Non mangiare cibi puzzolenti. Mc Donald’s? Patatine? Crostini? Zuppe piccanti di Itsu o Wasabi? Seriously? Perché ci fate questo? Che siano le 8 del mattino o le 10 di sera, un consiglio: sedetevi su una c****o di panchina all’aria aperta e non coinvolgete il nostro sistema nervoso nella vostra pausa pranzo, perché già è di pessimo umore di suo, e comunque non è interessato.
5. No alla musica non richiesta. I giorni in cui dimentico a casa gli auricolari ho sempre la fortuna di venire a contatto con i gusti musicali degli intrepidi vicini di posto del giorno, che evidentemente disdegnano gli auricolari in-ear ma non l’ascolto di canzoni a tutto volume sui mezzi pubblici. L’ultimo in ordine di tempo è stato un tizio in giacca e cravatta, grande fan di Rihanna (lui, non io). E non è stata nemmeno l’accoppiata più strana, figuriamoci.
6. Lotta dura senza paura ai telefoni che squillano ribelli. Quando vi trovate a bordo di un treno o di un autobus provate a contare per quanti secondi può un telefono (non il vostro, magari) squillare indisturbato prima che le teste delle persone intorno inizino ad alzarsi dalle loro attività e trasformarsi in espressioni con sfumature variabili dal placido all’annoiato in vere e proprie maschere assetate di omicidi plurimi aggravati.
7. Parlare a voce alta prima delle 9 del mattino (ma anche dopo). Parliamone, appunto. Io personalmente, senza fare distinzioni di sesso o età, butterei giù dal treno in corsa tutti coloro che si permettano di fare una cosa del genere, a qualsiasi ora del giorno. Già non è interessante ascoltare involontariamente i discorsi di sconosciuti (oh bè, falso, certe volte invece può essere la parte migliore della giornata), se lo fate urlando vi meritate il ritiro a vita della Oyster Card, io ve lo dico.

8. No eye contact. Guardate, lassù in alto, quante belle pubblicità, quanta creatività!
9. Non buttate i giornali per terra. Il vero Londoner sa che i giornali letti si lasciano nello spazio antistante lo schienale del sedile, proprio dietro la testa. Idem con patate per quanto riguarda cartacce e spazzatura varia. Cioè, no, non buttatevela dietro la testa, quella no.
10. Buon senso. Solite regole di buona civiltà e convivenza che andrebbero applicate ovunque nel mondo: lasciare il posto alle persone in difficoltà, disabili, anziani donne incinte, bambini, eccetera; muoversi lungo le banchine e i vagoni dei treni per non intralciare l’afflusso di passeggeri in entrata e in uscita dalle stazioni; non sporcare; devo continuare?
Altro da aggiungere? Chissà che tra un paio di generazioni non riusciremo ad esportare queste regole anche in Italia…
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Come sei ottimista.. Facciamo anche quattro generazioni 🙂
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Sì eh? Che poi, un italiano-medio nel leggere questa lista penserebbe subito “ma che palle!”. Sarà, ma io ci ho già preso gusto!
PS mind the gap!
Guarda, non mi dispiacerebbe se alcuni personaggi ci finissero dentro!