Sea (Less)

Ieri è arrivata.

C’era il sole, è giunta da Sud, dopo un viaggio nemmeno troppo lungo.

Camminavo in direzione Whitechapel, ore 8 del mattino, destinazione ufficio.

Mi ha travolta, a tradimento, appena svoltato l’angolo, con il vigore che hanno solo gli animi giovani e belli.

Quelli per cui non c’è mai un momento adatto, no, tutto e subito, la forza di una scarica elettrica.

Io camminavo, guardavo la playlist su Spotify, non ero pronta.

Quando mi ha assalita ho dovuto chiudere gli occhi, e fermarmi un attimo, giusto due secondi, per non ritardare sulla tabella di marcia.

Aveva con sé l’odore delle giornate pre-estive, quelle per cui la stagione è già iniziata anche se il 20 di giugno deve ancora arrivare, quelle in cui la colazione era un ingombro, che se no il bagno non si fa più, ad ascoltare i genitori, e le 9 del mattino era l’orario d’ufficio per mettersi in costume ed iniziare la giornata, fino a mezzanotte.

Un’avventura di tre mesi, tre mesi di giorni tutti uguali e tutti diversi, cabine e verricelli, non entrare nel bar in costume e con i piedi scalzi, la boa è occupata, gli altoparlanti degli stabilimenti balneari,  gatti e pescatori anziani, le immersioni a Bergeggi, l’odore di salino sulla barca, le corse sugli scogli, i tuffi dal ponte, catrame, meduse, cozze, gelati e patatine.

E’ arrivata all’improvviso, con la leggerezza di cui non ha colpa, portando inconsapevolmente con sé il ricordo nostalgico di ore lontane. Proprio come le anime giovani e belle.

 

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