Tutti sanno che ad Amsterdam ci sono tre cose: i canali, come a Venezia, i coffee-shop e il quartiere a luci rosse.
Tanta è la risonanza dettata dal mix di questi elementi che i più si dimenticano di raccontare un piccolo particolare, forse distratti dai passatempi un po’ triviali offerti dal posto: Amsterdam è una città bellissima, con un’altrettanto bellissimo e glorioso passato.
Questo viaggio segna un gradito ritorno nella “Venezia del Nord”, a distanza di 7 anni dal primo. Arriviamo, io ed altre 3 prodi compagne di scorribande, nelle prime ore di un soleggiato sabato mattina, al termine di un lungo tragitto in pullman prenotato quattro giorni prima. Per quanto il clima sembri accogliente, però, nel corso della giornata una brezza fresca ci costringe di continuo a spogliarci e a rivestirci, a seconda dei momenti. Alcune nuvole minacciano dall’alto le oziose passeggiate dei turisti accorsi per il fine settimana…
… Ma, fortunatamente, il clima è ancora abbastanza clemente da permettere un’asciugatura dei panni eco-friendly, se non all’italiana, agli abitanti delle numerose barche comodamente adagiate sui canali.
Notate una certa, costante presenza nelle foto sopra? Tutti sanno che Amsterdam, e i Paesi Bassi in generale, è il paradiso delle biciclette e dei ciclisti: ad Amsterdam non si contano, sono parcheggiate ovunque, alcune sembrano armonizzarsi così perfettamente con il paesaggio circostante da sembrare messe lì appositamente… finché ladro non le separi dalla ringhiera. Sì, anche qui il fenomeno delle bici rubate è assai frequente: non è perché gli olandesi sono così bravi e rispettosi – a detta altrui – che le due ruote possono stare adagiate contro un albero libere da catene. Come dire, signoramia, tutto il mondo è paese.
Che poi, “così calmi ed educati, gli olandesi”: parliamone. Sarà che a Londra è possibile arrivare a dire “sorry” (che poi: ‘sorry‘ in London really means ‘It was your fault but I couldn’t not say something’) 78 volte nell’arco delle 24 ore, ma ad Amsterdam ho come l’impressione che il problema non sussista minimamente. I cugini inglesi li definirebbero “rude”, ma lascio a voi il piacere di verificare di persona il comportamento degli olandesi di città (riguardo gli altri, non posso proprio esprimermi). Parere personale? Gli olandesi mi sembrano, in genere, bruschi, ma anche molto schietti e laid-back. Tutto ciò me li rende assai simpatici.
E poi, ovviamente, i musei: Van Gogh Museum, Riijksmuseum, Stedeliijk museum, la casa dove visse Rembrandt, la casa di Anna Frank. Il primo e l’ultimo, in particolare, inaccessibili nel fine settimana a causa di code chilometriche di (aspiranti) visitatori.
Nel pomeriggio saliamo su un treno diretto a Leida (in olandese Leiden). Ceniamo alle 7, come da usanza da queste parti, in un ottimo ed accogliente ristorante eritreo, gestito da amico di una componente del nostro gruppo vacanze londra. Terminato il pasto, consumato rigorosamente a mani nude, approfittiamo dell’abbondanza di luce solare per esplorare la città (non dispongo di foto, ahimè, causa morte batteria del telefono). Nonostante l’inquietante assenza di anime, se non un paio di famiglie con bambini e 3-4 ciclisti di passaggio, scopriamo con piacere una città piccola e curata, luminosa, bellissima, un vero e proprio gioiellino inaspettato.
Di ritorno nella capitale, andiamo alla scoperta della sua movimentata vita notturna: capitiamo non a caso in quel di Leidseplein, il cuore nottambulo della capitale olandese. Di locale in locale, di notte come di giorno, una cosa ci lascia un po’ sconcertate: ok che l’entrata in massa di turisti alla disperata ricerca di un bagno non è il massimo, ma arrivare a far pagare ogni ingresso 0.50 cent, anche quando si è all’interno di locali in cui si è pagata la consumazione, mi sembra un po’ esagerato.
Il tempo di affittare le bici per scorrazzare in giro durante una domenica pomeriggio particolarmente sorniona – vedi stanchezza accumulata tra viaggio e 4 ore di sonno della notte precedente – che è già ora di partire. Due giorni di permanenza sembrano pochi per apprezzare ed entrare pienamente nello spirito di questa particolare capitale europea; ma, forse, non lo sono, perché non si è mai abbastanza preparati per gli addii, o per gli arrivederci, e ti coglie sempre un po’ di sorpresa varcare la soglia della stazione, sapendo di avere già tutto alle spalle e di non poter tornare indietro. Forse, è semplicemente fin troppo facile e veloce coltivare l’abitudine, in viaggio come nella vita. (Fine del pippone).
Informazioni di viaggio
Quando andare
Primavera ed estate le stagioni migliori, inverno ed autunno possono essere molto umidi.
Valuta e prezzi medi
Euro. La vita ad Amsterdam è leggermente più costosa rispetto ad altre capitali europee (in alcuni supermercati i prezzi mi sono sembrati del 20-30% più elevati che in Italia, naturalmente dipende dalla città e dal brand).
Come andare (da Londra)
EasyJet offre voli diretti (1 ora e 5 minuti) dagli aeroporti di Luton e Stansted ad Amsterdam Schipol. Un mezzo alternativo ed economico, anche se più scomodo, è il pullman: l’ottima compagnia Idbus mette a disposizione viaggi a/r a sole 50 sterline (circa 65 euro) tra le due città, la durata del viaggio è di 11 ore (da mettere in conto anche la levataccia nel mezzo del viaggio per i controlli alla frontiera e per salire sulla nave che attraversa la Manica). Altre compagnie: Megabus (economica, ma sedili un po’ più scomodi della precedente compagnia) e National Express.
Transfer aeroporto/stazione pullman – città
Alcune compagnie di pullman operano dalla stazione di Amsterdam Sloterdijk: da qui i treni per la capitale, ad alta frequenza, costano circa 2.60 euro. Dalla vicina Schiphol, dove si trova l’aeroporto, il treno costa poco meno di 2 euro.
Amsterdam Card
Se avete intenzione di vivere la città to “its fulliest”, allora investite qualche soldino nella Amsterdam Card. Con 47 euro per 24 ore, 57 euro per 48 ore e 67 euro per 72 ore avrete modo di vivere le migliori esperienze e attività offerte dal posto, nonché di risparmiare qualche soldo nel caso in cui abbiate l’intenzione di visitare tante attrazioni, ognuna con un biglietto di ingresso piuttosto salato. La potete trovare in tutti gli info point dislocati negli aeroporti, dentro/fuori le stazioni o in centro città.
Noleggio biciclette
Provate Mac Bikes, hanno numerosi punti di noleggio in giro per la città, le bici sono comode e semplici da usare. Quando pedalate per le strade di Amsterdam fate attenzione alle precedenze, non salite sui marciapiedi, guardate bene i semafori appositi per le bici e sentitevi liberi di scampanellare alle persone che camminano fuori dal marciapiede. Non esiste cosa più fastidiosa per un “locale” di trovarsi sulla propria strada capanelli di persone pronte da falciare. Credo non gli dispiacerebbe nemmeno, a giudicare dallo scazzo con cui apostrofano i trasgressori. Quindi, pedoni, fate i bravi: voi sulla vostra corsia, le bici sulla loro, e peace and love per tutti. Prezzi: circa 11 euro per 3 ore di noleggio.
Dormire
Non ho consigli particolari da dare, essendo stata ospitata da un locale. Se volete dormire presso ostelli o alberghi, suggerisco spassionatamente di prenotare con largo, largo anticipo, perché la disponibilità si esaurisce presto e i prezzi si alzano facilmente. Se non sapete come fare, cercate nelle cittadine circostanti, distanti da 30 minuti a 1 ora da Amsterdam (Den Haag, Leiden, Haarlem, Utrecht): troverete sicuramente una sistemazione ad un prezzo più cheap, inoltre i treni da/per la capitale sono numerosi, frequenti e non molto costosi. Last but not least, vedrete dei posti diversi da Amsterdam in cui magari i vostri amici non sono stati, il ché non fa mai schifo, no? Ah, c’è sempre l’opzione Couchsurfing, perfetta per risparmiare e per conoscere la città o il Paese in compagnia delle persone del posto.
Mangiare
Onestamente, Amsterdam non mi ha colpita particolarmente sotto questo punto di vista. La cucina olandese abbonda di zuppe, patate, aringhe e formaggi: quest’ultimi sono il pezzo forte della gastronomia del posto, e non è un caso che la capitale ospiti un Cheese Museum. Da provare anche le omelette farcite, le caramelle alla liquirizia (di cui vado matta), la cialde da mangiare con sciroppo di zucchero e le hagels, scagliette di cioccolato spalmate sul pane insieme al burro.
Souvenirs
Cosa portare come ricordo dalla bella Amsterdam? So a cosa state pensando, screanzati, ma fossi in voi non lo farei. Be careful! Comunque, oltre alle pietanze alimentari di cui sopra, i souvenir più gettonati sembrano essere le ceramiche di Delft, i celebri zoccoli in legno olandesi, utilizzati sin dal Medioevo per consentire ai contadini di lavorare agevolmente sul terreno fangoso delle Netherlands, e poi i semi di tulipano da coltivare a casa (non ho idea dei risultati finali, se valga la pena o meno), le stampe dei quadri di Van Gogh, e il merchandising IAMsterdam in generale. Tutte queste cose le troverete senza problemi in giro per la città.
Curiosità
Una sottigliezza: Nei Paesi Bassi, nonostante la politica di tolleranza, le droghe leggere non sono legalizzate, come invece lo sono in Colorado e Uruguay (per informazioni sulle politiche messe in atto dai vari Stati nel mondo, leggere questo articolo). Questo significa che la produzione è consentita solo per fini medici, che si possono acquistare fino a massimo 5 grammi a persona per giorno (max. 6 coffee shop al giorno) e i proprietari dei coffeeshop non possono fare alcun tipo di pubblicità al proprio locale. La vendita di funghi allucinogeni è vietata da qualche tempo. La famosa legge del 2012 volta a limitare l’ingresso nei coffeeshop ai soli residenti nei Paesi Bassi è stata poi “ammorbidita”, lasciando la decisione finale sul da farsi alle singole amministrazioni dello Stato. La prostituzione, invece, è legale e regolamentata.
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Grande post! Sulla maleducazione degli olandesi ormai c’è una vasta letteratura su internet, al punto che non ci si chiede se gli olandesi siano maleducati, ma perchè lo siano. https://www.google.it/?gfe_rd=cr&ei=ekuHU9moFuXa8gev-YDACQ#q=dutch+are+rude
Ahahahah! Davvero? Bene, non sono l’unica ad averlo pensato… Anche se ho cercato di minimizzare definendoli un pochetto, uhm, “rough”, non avrei mai pensato di fare una ricerca così su Google e trovare così tanto materiale!